Nella basilica di San Michele le indagini condotte con il georadar erano già state effettuate nel corso degli anni precedenti, ma non facevano parte del progetto Monasteri imperiali.
La nuova fase del progetto, che ha visto la compartecipazione dell’Associazione Il bel San Michele, ha pertanto incluso le indagini di scavo realizzate nella basilica di San Michele.
Gli scavi sono stati effettuati sul sagrato per verificare le cause delle anomalie già evidenziate nel corso delle indagini radarstratigrafiche. Si è scelto di compiere degli scavi davanti al portone centrale, in particolare in corrispondenza del pilastro di destra; stante la posizione di notevole importanza in cui si è scelto di effettuare l’indagine, le ricerche sono state effettuate in una porzione limitata di terreno ma, nonostante questo, è emersa l’esistenza di una interessante stratificazione a partire dal piano di cantiere che potrebbe risalire all’edificio di epoca romanica. Il saggio di scavo in quest’area ha avuto come scopo la ricerca delle relazioni con gli edifici preesistenti ed in particolare con l’antica situazione dell’area antistante la chiesa, ricollegabile con la presenza dell’antico palatium regio e con alcuni edifici e case in muratura, risalenti all’epoca altomedievale, i cui resti sono stati ritrovati nella piazzetta antistante la facciata sinistra della chiesa, mentre nella piazza davanti alla facciata principale il perimetro del palatium doveva arrivare a ridosso dell’edificio attuale. Per comprendere appieno la stratificazione degli edifici precedenti, nuovi saggi all’interno e all’esterno della chiesa dovranno essere messi in relazione con il tesoretto rinvenuto da Adriano Peroni che si trovava nell’area di innesto del transetto meridionale della chiesa con l’abside della basilica.