La penisola italiana, protesa dal continente europeo nel bacino del Mediterraneo, nei secoli è stata crocevia di popoli che si sono incontrati e scontrati, dando vita a proficui scambi culturali.
I vari flussi di etnie diverse – migratori, militari, commerciali, devozionali, ecc. – hanno innestato proprie peculiarità sulle tradizioni culturali di matrice greco-latina, coltivate dai monasteri fino alle università, venendo nei secoli a disegnare sull’impronta dell’impero romano il volto dell’Europa attuale.
Compiuti i loro personali percorsi umani, come arcivescovo della metropoli lombarda il primo (+397), e come vescovo di Ippona il secondo (+430), un singolare destino li ha riavvicinati post-mortem, dopo il 725.
Allora infatti il re longobardo Liutprando traslò nella Pavia capitale del suo regno e precisamente nella basilica di S. Pietro in ciel d’oro il corpo del Vescovo africano, mentre nella vicina Milano, nella basilica di Sant’Ambrogio, si conservano fin dal 397 i resti mortali del vescovo milanese.